Programma didattico
ALBERTO COTTINO – Corso di Storia dell’Arte
LA PITTURA FIAMMINGA E FRANCESE DALLE ORIGINI AL XVI SECOLO.
Le origini (XIV-XV secolo) Melchior Broederlam, i fratelli de Limbourg, il Maestro di Flémalle,
Hubert e Jan van Eyck.
Allievi e continuatori : Petrus Christus e Roger van der Weyden
La Seconda metà del Quattrocento: Hans Memling, Hugo van der Goes.
Pittori italiani che guardano alla pittura fiamminga: da Antonello da Messina a Domenico Ghirlandaio
Tra Quattrocento e Cinquecento nelle Fiandre: Gerard David. Gli italianizzanti: da Joos van Cleve a Quentin Metsys a Jan Gossaert detto Mabuse.
La pittura francese e provenzale del Quattrocento e i suoi rapporti con l’arte italiana e piemontese: da Jean Fouquet a Barthélemy d’Eyck a Enguerrand Quarton; Ludovico Brea tra Provenza e Liguria. Influenze in Piemonte.
Il caso Hieronymus Bosh.
GIANNI OLIVA – Corso di Storia
1922-2022 CENTENARIO DELLA MARCIA SU ROMA. STORIA DEL PRIMO NOVECENTO
La crisi del 1919-1922. Da Vittorio Veneto alla “vittoria mutilata”
Tra il nazionalismo del Movimento dei fasci e il biennio rosso dell’occupazione delle fabbriche.
La marcia su Roma: colpo di stato o prova di forza concordata
MARCO VACCHETTI – Conversazioni letterarie
REALISMO
L’Ottocento è il grande secolo del Realismo borghese europeo e incarna il sogno di rappresentare oggettivamente il mondo. Nei quattro incontri previsti esploreremo come tale aspirazione si manifesta nelle operi di scrittori e artisti italiani, ispirati dal dibattito internazionale e dagli sviluppi delle nuove tecniche di riproduzione quali la fotografia e il cinema.
MARZIA CAPANNOLO – Corso di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea
FUTURISMO
Giacomo Balla e l’arte al futuro. Tra i massimi esponenti della pittura italiana del primo Novecento, il torinese Giacomo Balla costruisce il suo riferimento estetico a contatto con gli ambienti romani del socialismo umanitario e del positivismo scientifico. Il paesaggio urbano e la condizione umana saranno i temi principali della sua ricerca pittorica intrisa di verismo e neoimpressionismo, fino al 1910 quando insieme agli allievi Boccioni e Severini firmerà il Manifesto dei pittori futuristi e il Manifesto tecnico della pittura futurista.
Umberto Boccioni. E’ stato uno dei più significativi protagonisti dell’Arte Italiana del primo Novecento. I suoi interessi per la vibrazione del colore e della luce lo portano a maturare esiti molto vicini all’ambiente divisionista del nord Italia rappresentato da Pelizza da Volpedo. A Milano si confronta con la pittura simbolista e della Secessione Viennese, esperienze che lo porteranno a ricercare una pittura più intensa sul piano psicologico ed espressivo coniugando a ciò le suggestioni più intense del Futurismo, maturate dopo il suo incontro con Filippo Tommaso Marinetti nel 1910
Carlo Carrà e il ritorno al primitivo. Maestro fondamentale del Novecento italiano, giunge alla pittura partendo da suggestioni divisioniste, per poi approdare al Futurismo e alla Metafisica; la maturità lo conduce verso la realtà di paesaggi silenziosi e nature morte che accompagnano l’irrequieta biografia di questo coltissimo artista cosmopolita.
Le donne del Futurismo – Il Futurismo delle Donne. Artiste diversissime tra loro, famose o nascoste dall’anonimato, da Trieste alla Sicilia le donne del Futurismo hanno lasciato un segno profondo nel panorama culturale della prima metà del Novecento. Emancipate, indipendenti, a volte spregiudicate, consapevoli della loro autonomia, reagirono con i fatti alla misoginia programmatica femminile imposta dalla tradizione. Alle futuriste non interessava una parità sancita per statuto, ma l’apertura al loro intervento nella teoria e nella pratica artistico,